giovedì 24 maggio 2012

Sotto effetto Sottimano...


Oggi parliamo di barbaresco!
Ma non del simpatico paesino che domina con la sua torre le colline vicine di casa di Alba, ma bensì di una delle tante cantine che da queste parti producono e tengono alto il blasone dell'omonimo vino.

Azienda Agricola Sottimano, data di nascita 1975 in località Cottà, vicino Neive, 18 ettari di vigne che danno alla luce circa 85.000 bottiglie di cui 25.000 di barbaresco.
La visita e l'ospitalità sono a cura di Andrea, enotecnico e figlio di Rino, che insieme alla sorella Elena oggi sono in prima linea nell'azienda.
Andrea è molto simpatico e coinvolgente, è uno di quei ragazzi che secondo me riescono davvero a "trasmettere" qualcosa ai vini che produce, e inoltre ha un profilo molto tranquillo e cosa molto bella (ma rarissima!!!!!) non ha problemi ad ammettere che, riassaggiando suoi vini di una decina di anni fa, pensa che sia sia davvero esagerato troppo con i legni. Al di là delle convinzioni personali è sempre positivo vedere che la volontà del produttore è quella di far prevalere la propria sensazione, cioè proporre a noi un vino che piace a lui... e non il contrario!

Dopo tuuuutte queste ciance non ho ancora detto perchè a me piacciono i barbareschi di Sottimano: mi piacciono perchè sono diversi! Che bello... tu bevi questi vini e ti aspetti una sensazione ma in realtà arriva tutta un'altra cosa. Da cosa dipende e che cosa voglio dire? Bhe, i terreni di provenienza sono Currà, Cottà, e Fausoni, tutti e tre situati nel comune di Neive al confine con il territorio di Barbaresco, tutti e tre davvero identificativi e super tipici di quet'area. Cioè? Quali sono queste caratteristiche?? Ora ve lo dico...vini dotati di grande(ma di grande!!!) tannicità e classe, super grassi e ricchi di profumi. Proprio a questo forte carattere è dovuto il ritardo di un anno sull'uscita del Cottà. E ti ho detto tutto.
Il barbaresco Pajorè fa invece eccezione perchè viene dal territorio di Treiso, e da quelle parti la storia è lievemente differente. Colore rosso granato e naso che è un megamix di spezia e frutta, poi in bocca tannino molto morbido e fine ma anche una marcata mineralità, dove per mineralità io intendo sensazioni un pò ferrose, sapide, tutto questo assieme crea un risultato veramente soddisfacente dall'inizio alla fine del bicchiere. Grande barbaresco.
Se però volete andare fino in fondo e assaggiare qualcosa di clamorosamente buono, intenso ed emozionante, anche se è un pò più difficile da trovare, non perdetevi il Barbaresco Riserva 2005.
Fusion di Cottà e Pajorè nelle parcelle più vecchie di entrambi i vigneti (circa 65 anni... stica...).
Qua dentro trovate tutto. Volete il balsamico? Il cioccolato, la liquirizia? Volete la frutta rossa, i fiori, le spezie? Volete una bocca impressionante? Amici miei qui dovete solo prendere.... godimento all'ennesima potenza. Non sprecherò molto tempo per dirvi che il giorno dopo il vino era superbamente migliore, l'evoluzione era stata notevole. Standing ovation.

Prima di salutarvi mi piace sempre sempre ricordare che nella linea ci sono anche dolcetto, barbera e nebbiolo e un bel brachetto in 5000 bottiglie che piace.

Grazie a tutti baci.

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