mercoledì 4 aprile 2012

Febbre da Cavallotto...

Bene bene bene, cominciamo a postare qualche piccola cronaca delle visite che sono andato a fare nelle passate settimane.
E come cominciamo? Direi con roba di alto livello... Tenuta Vitivinicola Cavallotto.
La zona è quella di Castiglione Falletto, una zona nella quale è facile imbattersi quando si cerca eleganza, profumo e delicatezza in bocca.
Almeno, io faccio così...
Non voglio mettermi qui adesso a farvi la storia dell'azienda, che è inoltre davvero ben spiegata sul bel sito web dell'azienda, ma almeno citerò il fatto che con Alfio, Giuseppe e Laura siamo alla quinta generazione di questa bella bella cantina langarola. Che non è male...
Ad accogliermi ed accompagnarmi nella mia visita è stato Giuseppe, gentilissimo e calmissimo come suo solito costume. Giuseppe si occupa prevalentemente di ciò che accade in cantina ma questo non gli ha impedito di farmi fare due passi nelle vigne, la giornata tra l'altro meritava perchè si stava benissimo. Mentre osservavamo i primi lavori di potatura al risveglio delle piante dopo il letargo invernale, Giuseppe mi faceva notare particolari interessanti come quello di aver abbandonato totalmente l'uso degli insetticidi già dagli anni 70, cosa che insieme all'inerbimento nei filari e al controllo dei parassiti trasmette davvero l'idea di un'azienda con un enorme passato che però vive nel presente e pensa al futuro. Che poeta che son....
Cavallotto mi è sempre piaciuto. Voglio dire che mi piace tutto l'insieme della situazione, il posto è meraviglioso, la tenuta è nel bel mezzo dei vigneti , che si sviluppano tutt'intorno sino ad abbarbicarsi dolcemente sul bricco boschis, appena sopra la cascina. La cantina è fantastica, con quelle botti enormi e ancora qualche vasca di cemento all'ingresso. Infine, particolare non da poco, i vini!!
Vengono prodotti un paio di bianchi, chardonnay, e poi un pinot nero vinificato in bianco... cioè non so se rendo l'idea... uno dei produttori più "tradizionali" e "superclassici" che ci sono cosa ti fa?? Un pinot nero vinificato in bianco. Dovevate vedere con quale simpaticissimo imbarazzo Giuseppe mi faceva assaggiare il vino, quasi cercava di giustificare quello che sembrava "l'intruso"... ma che buono! Perchè il bello secondo me è questo: vedere come ognuno riesce davvero ad imprimere al suo vino le proprie caratteristiche, e Cavallotto imprime eleganza. Punto. Domani Cavallotto smette di fare vino e si mette a fare Orzata? Sarà orzata super elegante, statene certi!
Il resto della batteria sono rossi che raramente deludono, dolcetto e barbera tipici e mai banali, un nebbiolo da mille e una notte, perchè io ADORO quei nebbioli fatti da un'unica vigna che in realtà sono dei baroli in incognito... e alla fine i baroli, per l'appunto.
Che dire? Riserva Bricco Boschis san giuseppe e Riserva Vignolo. I vigneti sono così vicini che davvero si resta un pò colpiti della differenza, ma la langa è questa cari amici. Il primo è sempre elegante, morbido e delicato, però persistente, di classe. Il secondo è un ragazzo più nervosetto, con un caratterino un pò più pepato e tanta grinta, ma sempre in un "vestito" molto serio e austero.
Tutte le volte che ho avuto occasione di bere questi vini, anche con clienti in enoteca che non li conoscevano, è sempre stata una piacevolissima esperienza. Oggi non ho fatto altro che riprovare la stessa identica sensazione, poi la compagnia di Giuseppe e l'atmosfera meravigliosa di questo posto hanno fatto il resto...
Conclusione? Complimenti ancora a questi ragazzi che con un profilo bassissimo e tanta umiltà continuano a confermarsi un pilastro della storia di queste colline. Bravi bravi bravi.
Ciao alla prossima

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